La libreria Piccolomini
La Libreria Piccolomini, situata all’interno della maestosa Cattedrale di Siena, è un gioiello del Rinascimento italiano. Commissionata nel 1492 dal cardinale Francesco Piccolomini, in seguito papa Pio III, la libreria fu concepita per ospitare la collezione di manoscritti del cardinale.
Uno degli elementi più affascinanti della libreria è la sua decorazione interna. Le pareti e il soffitto sono ricoperti da affreschi vibranti realizzati da Bernardino di Betto, noto come Pinturicchio, e dalla sua bottega. Questi affreschi narrano la vita di Enea Silvio Piccolomini, meglio conosciuto come papa Pio II, zio del cardinale.
Una delle scene più celebri rappresenta l’incoronazione di Pio II a imperatore del Sacro Romano Impero, un evento che simboleggia il potere e l’influenza della famiglia Piccolomini. Gli affreschi sono caratterizzati da dettagli intricati, colori vivaci e una straordinaria capacità di rappresentare espressioni e dinamiche umane.
Oltre agli affreschi, la libreria ospita anche una collezione di antichi corali miniati. Questi manoscritti, con le loro illustrazioni ricche e dettagliate, offrono un ulteriore esempio dell’arte e della cultura del periodo rinascimentale.
La Libreria Piccolomini è un luogo di grande bellezza e importanza storica, che continua ad affascinare turisti e studiosi da tutto il mondo, rappresentando una tappa imperdibile per chi visita Siena e il suo magnifico duomo.
Le tre grazie
Al centro della biblioteca si può ammirare il gruppo scultoreo delle “Tre grazie”, copia di epoca romana da un originale greco. acquistato dal cardinale Francesco Tedeschini dal cardinale Prospero colonna.
“In questa libreria fu condotto dal detto Francesco Piccolomini cardinale e suo nipote, e messe in mez[z]o della stanza, le tre Grazie che vi sono di marmo antiche e bellissime, le quali furono in que’ tempi le prime anticaglie che fussono tenute in pregio.”
“Vite” Giorgio Vasari
VITA DI BERNARDINO PINTURICCHIO
Figlie di Zeus e di Eurimone, le tre fanciulle sono la personificazione della bellezza e della grazia femminile. Il poeta greco Esiodo nella sua Teogonia ricorda i loro nomi: Eufrosine (la Gioia), Aglae, (lo Splendore) e Talìa, (la Prosperità).
2. Dirò il motivo per cui vi sono tre Grazie’, perché sono sorelle, per quale ragione
si tengono per mano, perché sorridono, perché sono giovani e vergini, e indossano
una veste senza cintura e trasparente.
3. Vi sono alcuni che vogliono far credere che una da il beneficio, un’altra lo riceve, e una terza lo ricambia; altri, che vi sono tre generi di benefici: quelli di coloro che si rendono benemeriti, quelli di chi ricambia, quelli di chi riceve e ricambia allo stesso tempo.
4. Prendi pure per vera l’una o l’altra di queste due spiegazioni, ma che cosa ci insegna questo mito?
Perché danzano in cerchio tenendosi per mano?
Perché il beneficio, passando di mano in mano, ritorna comunque al suo autore.
Perde tutto il suo effetto se questa catena si interrompe in qualche punto,
mentre è puro e perfetto se conserva la continuità dei suoi passaggi.
In questo coro, però, la maggiore delle Grazie ha un importanza particolare, quella di chi fa il beneficio per prima.
5. Hanno un’aria felice, come succede a chi da o riceve un beneficio; sono giovani, perché il ricordo dei benefici non deve invecchiare; sono vergini, perché i benefici sono puri, spontanei e sacri per tutti. In essi, infatti, non deve esserci alcunché di forzato o vincolato: per questo indossano vesti senza cintura; queste poi sono trasparenti, perché i benefici vogliono essere visti.
6. …i nomi che Esiodo ha dato a queste Grazie. Egli ha
chiamato Aglaia la maggiore, Eufrosine la seconda, Talia la terza.
Seneca, “De Beneficiis”
Il dare viene personificato dalla figura di sinistra Aglaia, il ricevere da quella centrale che volge le spalle, Eufrosine, mentre l’ultima a destra, Talia rappresenta il restituire.
Gli affreschi che raccontano la storia di Enea Silvio Piccolomini – Papa Pio II
Tra il pubblico compaiono due figure, si riconosce un giovane Raffaello, con le calze rosse, e il Pinturicchio stesso col berretto rosso. Sicuramente Raffaello ha partecipato ai lavori preparatori dei disegni, non è chiaro se ha effettivamente lavorato all’esecuzione degli affreschi come aiuto del Pinturicchio, anche se la presenza di Raffaello a Siena nel 1502 durante i lavori della Libreria è confermata.
I corali
La Libreria Piccolomini, ospita una straordinaria collezione di corali miniati risalenti al Rinascimento. Questi manoscritti, commissionati da papa Pio III, membro della famiglia Piccolomini, sono celebri per le loro magnifiche illustrazioni e l’uso sfarzoso di colori vivaci e oro. I corali, che servivano per il canto liturgico, sono un esempio di come l’arte e la religione si intrecciassero nel Medioevo e nel Rinascimento.
Le miniature, opera di artisti come Liberale da Verona e Girolamo da Cremona, rappresentano scene bibliche, figure di santi e decorazioni ornamentali che testimoniano la maestria e la creatività degli artisti dell’epoca. Questi corali non sono solo oggetti di devozione, ma anche preziosi testimoni storici dell’evoluzione dell’arte e della cultura rinascimentale in Italia.
Bibliografia: Siena Cattedrale Cripta Battistero, Virginis Templum, Marilena Caciorgna
Pagine collegate:
La Cattedrale di Siena un viaggio tra arte storia e misticismo
Il pavimento della Cattedrale di Siena
Siena Cattedrale: Pitture e sculture
La cappella Piccolomini
LA MIA PROSPETTIVA
Lascia un commento