Giorgio Vasari, "Le vite dei più eccellenti pittori", 1568
Giorgio Vasari, “Le vite dei più eccellenti pittori”, 1568

Il Vasari nel definire l’opera di Filippino Lippi usa gli aggettivi: bizzarro e bizzarrie, come si può notare dai seguenti versi:


Fu dunque di tanto ingegno Filippo , e di si copiosa invenzione nella pittura , e
tanto bizzarro e nuovo ne’ suoi ornamenti , che fu il primo
il quale ai moderni mostrasse il nuovo modo di variare gli
abiti , e che abbellisse ornatamente con veste antiche succinte
le sue figure . ” Fu primo ancora a dar luce alle grottesche
che somiglino l’antiche

Giorgio Vasari “Le Vite”, pag. 242 volume V, Felice Le Monnier, 1849


..Filippo, se ne tornò a Fiorenza;
dove fini la detta cappella degli Strozzi : la quale fu
tanto bene condotta e con tanta arte e disegno , ch ‘ ella fa
maravigliare chiunque la vede per la novità e varietà delle
bizzarrie che vi sono ; uomini armati , tempj , vasi , cimieri ,
armadure, trofei , aste, bandiere , abiti , calzari , acconciature
di capo , veste sacerdotali , e altre cose con tanto bel modo
condotte , che merita grandissima commendazione.

Giorgio Vasari “Le Vite”, pag. 249 volume V, Felice Le Monnier, 1849


Abbiamo già raccontato dei fatti che hanno portato alla nascita di Filippo detto Filippino per distinguerlo dal padre.
Filippino ha continuato la tradizione artistica della sua famiglia, diventando uno degli artisti più influenti della sua epoca. Cresce a contatto con il padre mentre questi è impegnato nell’esecuzione degli affreschi di Prato e di Spoleto.

Filippino Lippi, autoritratto nell'affresco: "Disputa di Simon Mago e crocifissione di San Pietro", 1482-1485, cappella Brancacci, Firenze
Filippino Lippi, autoritratto nell’affresco: “Disputa di Simon Mago e crocifissione di San Pietro”, 1482-1485, cappella Brancacci, Firenze

Dopo la morte prematura del padre, Filippino aveva circa 15 anni, fu affidato alle cure del celebre pittore Sandro Botticelli.
La relazione fra Botticelli e i due Lippi è particolare, Sandro era stato discepolo del padre da cui aveva appreso i rudimenti di una pittura di linea e colori e un idea di figure in posa di grazia. A sua volta Filippino si forma nella bottega di Botticelli dove acquisisce anche parte degli elementi stilistici del padre.
Filippino sviluppò uno stile raffinato e distintivo. Le sue opere si caratterizzano per l’uso elegante del colore, la complessità delle composizioni e una profonda sensibilità spirituale.

Nel febbraio del 1483, Filippino riceve dai signori di San Gimignano la commissione per la realizzazione di un’ Annunciazione della Vergine, da raffigurare in due grandi tondi di 127 cm di diametro, per il palazzo comunale.
Filippino in quest’opera dimostra un grande ingegno dal punto di vista compositivo e stilistico.
L’uso della prospettiva del colore e della luce rendono una particolare forza magnetica ai due dipinti.

Filippino Lippi, "Angelo annunciante", 1483-1484, tempera grassa su tavola, San Gimignano , Museo Civico
Filippino Lippi, “Angelo annunciante”, 1483-1484, tempera grassa su tavola, San Gimignano , Museo Civico
Filippino Lippi, "Vergine annunciata", 1483-1484, tempera grassa su tavola, San Gimignano , Museo Civico
Filippino Lippi, “Vergine annunciata”, 1483-1484, tempera grassa su tavola, San Gimignano , Museo Civico

Nella mostra è stato possibile visionare un buon numero di disegni fatti da Filippino, dove è evidente la ricerca instancabile di forme, luci e tecniche di sperimentazione. Nei sui disegni usa la punta di metallo, la matita grassa, la penna e l’inchiostro, il carboncino, la gouache e la biacca. Realizza con carta grezza diverse preparazione di fondo e dagli schizzi e possibile notare la sperimentazione di diversi punti di vista o movimenti. Ci sono anche dei disegni realizzati dal suo discepolo Raffaellino Del Garbo,

Filippino tra il 1488 e il 1493 soggiorna a Roma per una commissione da parte del cardinale Oliviero Carafa, il cardinale era un domenicano come i frati che amministravano la Basilica di Santa Maria sopra Minerva a Roma. Su consiglio di Lorenzo il Magnifico il cardinale decise di affidare la decorazione della cappella a Filippino che fu assistito dal suo discepolo Raffaellino del Garbo.

Filippino Lippi, "Studio per Assunzione della Vergine Carafa", 1488, penna inchiostro seppia e marrone su carta avorio, vergata con filigrana. Venezia, Gallerie dell'Accademia.
Filippino Lippi, “Studio per Assunzione della Vergine Carafa”, 1488, penna inchiostro seppia e marrone su carta avorio, vergata con filigrana. Venezia, Gallerie dell’Accademia.

La cappella è un esempio straordinario di arte rinascimentale. Le opere d’arte all’interno della cappella rappresentano scene della vita della Vergine Maria e di San Tommaso d’Aquino, offrendo uno sguardo affascinante sulla spiritualità e la devozione del periodo. Gli affreschi sono caratterizzati da colori vividi e dettagli intricati, che testimoniano l’abilità artistica e la maestria di Lippi. La Cappella Carafa è non solo un luogo di culto, ma anche un tesoro storico e culturale che attira visitatori da tutto il mondo.

Filippino muore a Firenze nel aprile del 1504 in seguito a una febbre “crudelissima” come la definisce il Vasari. Viene sepolto nella Chiesa di San Michele Visdomini.

Il Vasari conclude così il ricordo di Filippino Lippi:

Onde essendo sempre stato cortese , affabile e gentile fu pianto da tutti coloro che l’avevano conosciuto, e particolarmente dalla gioventù di questa sua nobile città , che
nelle feste pubbliche , mascherate e altri spettacoli si servi sempre, con molta sodisfazione,

dell’ ingegno ed invenzione di Filippo, che in così fatte cose non ha avuto pari. Anzi fu
tale in tutte le sue azioni, che ricoperse la macchia ( qualunque ella si sia) lasciatagli dal padre; la ricopri, dico, non pure con l’eccellenza della sua arte, nella quale non fu
ne’ suoi tempi inferiore a nessuno, ma con vivere modesto e civile, e sopra tutto con l’esser cortese ed amorevole: la qual virtù quanto abbia forza e potere in conciliarsi gli animi
universalmente di tutte le persone, coloro il sanno solamente che l’hanno provato
.”

Giorgio Vasari “Le Vite”, pag. 252-253 volume V, Felice Le Monnier, 1849


L’influenza di Filippino Lippi si estese ben oltre la sua vita, ispirando numerosi artisti del Rinascimento e contribuendo al fiorire dell’arte italiana. La sua capacità di fondere elementi tradizionali con innovazioni stilistiche lo rende una figura chiave nella storia dell’arte.


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